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Danza e movimento creativo

icona danza

La nascita della danza risale a tempi antichissimi, tanto remoti da sfuggire alla nostra comprensione storica. Si presume che le prime forme di danza siano emerse all'interno delle culture tribali, in connessione con rituali religiosi, celebrazioni e pratiche sociali. Queste prime manifestazioni di danza hanno avuto origine dalla necessità primordiale dell'essere umano di comunicare, esprimere emozioni e connettersi con il mondo circostante.

In un contesto primitivo, dove il linguaggio verbale poteva essere limitato o non ancora sviluppato, la danza si è rivelata un mezzo potente per esprimere sentimenti, trasmettere informazioni e rafforzare il senso di comunità. Attraverso il movimento del corpo, le persone potevano comunicare gioia, tristezza, gratitudine, paura e molte altre emozioni, creando così un legame profondo tra i membri della tribù.

Inoltre, la danza ha svolto un ruolo fondamentale nel contesto dei rituali e delle cerimonie. Questi eventi rappresentavano momenti cruciali nella vita delle comunità antiche, come riti di passaggio, celebrazioni stagionali o cerimonie propiziatorie per garantire il successo nella caccia o nell'agricoltura. Attraverso la danza, le persone entravano in contatto con il divino, invocavano gli spiriti degli antenati o esprimevano gratitudine verso la natura per il suo sostentamento.

Come funziona?

“Move up” vuol dire progredire, avanzare.
Ci piace pensare che, come le applicazioni che hanno sul telefono, i ragazzi possano considerare le novità come insegnamenti che, come le “App”, è possibile installare all’interno di se stessi, sviluppandosi sempre di più.
“Move App” è educazione al movimento in quanto educazione alla persona attraverso forme artistiche.
In questo progetto il movimento artistico è un percorso primariamente corporeo ed espressivo in cui il lavoro verte sulla sensibilizzazione del bambino all’ascolto, al riconoscimento e alla condivisione dei propri stati emozionali, tramite lo studio di diversi stimoli interni ed esterni in un lavoro trasversale. E per aiutare i bambini a diventare progressivamente sempre più consapevoli delle proprie emozioni e di come poterle esprimere al meglio, il linguaggio privilegiato, per l’allenamento di questo lavoro, sarà quello corporeo.
La pratica del movimento, così inteso, migliora lo sviluppo fisico, mentale ed emotivo del bambino in crescita, in continua progressione positiva verso una propria identità attraverso esperienze sensoriali e cognitive, elaborandole personalmente e socialmente (gruppo lavoro).
Evidente quanto, in questo progetto, la dimensione trasversale del movimento, inteso in senso artistico, sia in grado di attuare percorsi collegati alle varie discipline espressive e cognitive insite nel percorso scolastico ed evolutivo del bambino.
Osservo, elaboro, creo, rifletto, rielaboro, quindi collaboro e condivido con gli altri la manifestazione del mio lavoro in quanto espressione di ciò che sono e di ciò che voglio diventare.

A cosa è utile?

Il movimento, ancor prima del linguaggio, rappresenta lo strumento primario di comunicazione, dove la persona diventa sia ideatore che mezzo di espressione. Attraverso il coinvolgimento integrale della persona (pensiero, emozioni e corpo), il movimento si trasforma in una manifestazione artistica, sia a livello individuale, permettendo l’elaborazione e l’espressione della propria sensibilità emotiva, sia a livello sociale, affinando l’attenzione e il rispetto verso l’altro all'interno di un gruppo.

Lo studio delle arti contribuisce a sviluppare modalità di percezione e pensiero laterale, un pensiero flessibile, intuitivo e divergente che nasce dall’allenamento all’immaginazione attraverso esperienze sensoriali, motorie, creative, espressive ed emotive.

L'arte diventa così uno specchio dell'anima umana, riflettendo e amplificando le molteplici sfaccettature dell’esperienza. Attraverso la danza, la musica, il teatro e le arti visive, l’individuo esplora il suo mondo interiore e lo condivide con gli altri, creando connessioni profonde e significative. L'arte diviene, dunque, un ponte tra le persone, un linguaggio universale che supera le barriere culturali e linguistiche, permettendo un dialogo autentico e profondo.

In questo dialogo emergono nuove prospettive, idee e forme di condivisione, arricchendo così il tessuto sociale e culturale della società.

Obiettivi psicopedagogici

Creazione, all’interno della classe, di un clima adeguato al lavoro di elaborazione e condivisione in una dimensione gruppale.


Sviluppo di una consapevolezza corporea e di ascolto tramite l’ausilio della respirazione guidata.


Verbalizzazione delle diverse percezioni, elaborazione e rappresentazione delle stesse.


Riconoscimento, sviluppo e coordinazione dei gesti locomotori (camminare, scivolare, saltare) e di quelli non locomotori (allungare, piegare, contrarre).


Educazione allo stare e all’essere all’interno di un gruppo.


Spazio: (prossemica) conosco il valore degli spazi, ne riconosco il significato e lo utilizzo consapevolmente (esempio lo spazio intimo fra due persone e lo spazio sociale fra un gruppo di persone).


Flusso: come l’energia si sviluppa nel movimento. Ovvero con che intensità. Saper dosare la propria energia.

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